La parola della nostra Fondatrice

La parola della nostra Fondatrice

 

TERESA VERZERI, Dei Doveri delle Figlie del Sacro Cuore e dello Spirito della loro religiosa istituzione, Brescia, Tip. Vescovile del Pio Istituto, 1844, Vol. I, pp. 46-47

 

III. L’amore di Dio, del quale debbono ardere le Figlie del Sacro Cuore deve infiammarvi di brama vivissima di vedere da tutti conosciuto, amato e onorato l’oggetto del vostro amore: e il vostro cuore dev’esser tocco e ferito per vero dolore vedendo come ingratamente venga il Signore dimenticato e offeso. Il desiderio che il vostro Dio sia da tutti conosciuto, amato e servito e la cognizione dell’ingratitudine degli uomini che vivono dimentichi di lui, non l’amano, né servono al suo volere, vi ecciti a un vero trasporto di riparare, per quanto potete, con continui sacrifici gli oltraggi che di continuo riceve, adoperandovi perché il Signore venga conosciuto, amato, glorificato, com’è di ragione, per essere egli quello che è, il sommo Iddio Creatore e Signore dell’universo, il Redentore dell’uman genere, il nostro principio e il nostro fine, e l’unica sorgente d’ogni nostra felicità.

  1. Dio, il suo volere, la sua gloria, devono essere l’anima e il motore del vostro sacrificio a pro dei prossimi; perché in ogni vostra operazione sì interna che esterna dovete avere per principio l’amore, la volontà Dio per regola, e per fine la divina gloria. Se il sacrificio costoso e continuato che importa l’operare a pro dei prossimi, secondo la vostra vocazione, non venisse animato e sorretto da un motivo superiore, certo che non si sosterrebbe, poiché la filantropia va poco lontano e nel meglio si stanca. Il vostro cuore sia sempre a Dio per volere il suo compiacimento nella salvezza delle anime, e il vostro sguardo stia fisso e fermo nel fine di glorificare in ogni modo possibile il vostro amato Signore. La gloria di questo gran Dio che è l’Altissimo infiammi veramente il vostro cuore, e infuochi le vostre brame e i vostri sospiri. Cercate lei sola, cercatela in tutto senza aver mira alcuna all’interesse vostro o a riguardo umano: anzi vi recate a somma fortuna e piacere di tutto sacrificare allorché trattasi di glorificare il Signore, al quale solo è dovuto l’onore e la gloria. Tutto a lui ceda, che di tutto è il Signore: tutto per lui si superi, tutto a lui si sacrifichi con magnanima generosità, fermezza e costanza, volendo voi unicamente la gloria di Dio in tutto, fuor della quale null’altro v’interessa e vi occupa.

 

 

 

Amatissime

[Maggio 1839]

 

Mie carissime, la vostra vocazione fu conseguenza d’amore, e richiede amore; fu conseguenza di amore Divino e chiede un amore divino; vi venne da un amore divino per natura, dovete amarla e sostenerla con un amore divinizzato per grazia. Andate dunque alla sorgente dell’amore divino per riempirvi dello stesso amore, gettatevi, mie care, nel S. Cuore e amate coll’amor suo. Egli sta aperto per ricevervi e vi brama amanti come lui è amante. Ma vorrete voi immergervi in lui cosi come vi trovate? piene forse di attacco a voi stesse, di puntiglietti d’onore, di capricci, di simulazioni? Ah no, mie care, che non converrebbe. Liberatevi da tutto, poi correte al Cuore dello Sposo vostro: e m’intendete: non pretendo vi liberiate dalla miseria dell’impasto: ciò non osta all’amore, ma serve a far trionfar l’amore, e sono come i trofei delle vittorie sue: ciò che osta all’amore e lo disgusta è la mala volontà, è l’ostinazione nei vizi, questo dovete deporre pria che accostarvi a quella sorgente d’amore purissimo, che spira e produce santità. Nella prossima novena sia vostro impegno di prepararvi nette e pure, per accostarvi, per immergervi nel Cuore dello Sposo vostro, che aperto vi aspetta, vi sospira, ma vi vuol pure. A purificarvi Egli vi darà mano, gli ricorrete con fiducia, mentre lavorate per rettificarvi. Vi vorrei furie contro voi stesse perché riusciste a spogliarvi perfettamente e vuotarvi di tutto; e allora tutte verreste ripiene del divino Amore. Beate voi, beata la Società! Una sola di voi così ripiena dello spirito del S. Cuore, e del divino Amore, conterà più e opererà con più efficacia che dieci, che cento, ancor mo ripiene di sé stesse. Sta a voi a rendervi si felici: si fortunate, si utili: a che perdete tempo? lena, generosità: mettetevi subito contro di voi, non perdonatevene una sola, onde levar all’amore ogni ostacolo e far largo a lui nel vostro cuore: le infedeltà che commetteste in una novena sì distinta toccherebber troppo al vivo il cuore del vostro Sposo: procurate con ogni sforzo di evitarle e commessene per fragilità, guai se ve ne avviliste; ferireste più sensibilmente ancora la tenerezza dello Sposo; gettatevi a’ suoi piedi pentite, e chiedetegli pietà e perdono; indi compensatelo con più fedeltà. Raccomando moltissimo a tutte lo spirito di vita interiore, di raccoglimento, di unione con Dio; attendete all’orazione con alacre impegno, orate sempre operando alla presenza di Dio per amor suo e per attaccamento alla sua santissima volontà. Ricevete il vostro Sposo e Dio Sacramentato con una riverenza profonda e con ardente brama di unirvi a lui specialmente colla volontà. Fuggite ogni argomento di dissipazione e state con Dio. Se l’Assistente e d’accordo, concedo a tutte volentieri nel corso della novena due Comunioni oltre le solite, ma a patto che siate e sempre unite con Dio di cuore; ve le concedo specialmente perché preghiate per la Società, onde si stabilisca nello spirito di Gesù Cristo, e si formi sul modello del suo Cuore divino. Mie care, bramo tutte investite della carità divina, possedute dallo Spirito Santo, consumate dal divino Amore. Vi esorto, sta a voi: io posso confortarvi, pregarvi, spingervi; ma non l’otterrei se voi non vorreste. Vogliatelo, mie care, a pro vostro, a pro della Società, a gloria di Dio, a consolazione del S. Cuore, e delle vostre Superiore che vi amano sì teneramente e bramano con tanta ardenza la perfezione dell’anima vostra, e l’opera vostra a vantaggio della Società. Mi prometto tutto da voi, non mi rendete delusa

Bergamo, 26 Maggio 1839

La R. Sup. Gen.le

Teresa Verzeri

 

 

Amatissima!

27 Maggio 1839

 

La seconda Persona divina nell’assumere la Redensione nostra ebbe mira di liberarci dal peccato non solamente ma altresì di stabilirci nell’amore. Entra mia cara, nei disegni di Dio e non Ti contenta di fuggir il peccato, ma Ti impegna altresì a stabilirti ed aumentar nell’amore. Per aver amore, e puro amore, va alla sorgente, alla sede dell’amore: corri al Sacro divin Cuore. Fu aperto per amore; e si manifesta agli uomini per riscuoter amore, poichè l’amore cerca amore, e non sa pascersi e soddisfarsi che di amore. Nell’amore di Dio troverai quella piena e compiuta Felicità che il mondo non può dare poichè ne ignora fin la natura. L’amore Ti addolcirà l’amaro che è inseparabile della propria annegazione e delle vicende di questo vita miserabile. L’amore ti renderà a tutto superiore; e Ti farà trovar insipidi i piaceri di questo mondo, e grati i disprezzi, le umiliazioni, i vituperj della croce: tanto fece l’amore in Gesù Cristo, altrettanto, a proporzione, farà in Te. Ma sappi che l’amore è geloso vuol essere solo; vuol regnare dispoticamente. Beate quell’anime che si danno in balia all’amore senza ritegno! in Esse l’amore opera prodigi. Mia cara! mettiti fra le fortunate:esamina a rigore il tuo cuore, le tue azioni, la mente tua e vedi ogni ogni cosa men degna di Dio: vederla e levarla sia un atto solo; sicchè tolga con generosità da Te tutto ciò che potrebbe ostar all’amore. Non possiam nulla per meritarci l’amore, soltanto possiam levargli gli ostacoli, coll’ajuto di Dio, e far largo all’amore: e di ciò l’amore si paga, sicchè trovandoci vuoti, non cura che siam poveri, anzi ne gode, chè così fa trionfo maggiore di sua bontà. Guardati bene dell’amor proprio, che forse farà ogni sforzo per farti cader sott’occhio ciò che men gl’importa; e frattanto illudendoti, Ti nasconderà quanto sarà più necessario di mortificaree di espellere. Fa il tuo esame dinanzi a Dio, dopo di aver molto pregato lo Spirito Santo ad illuminarti, e d’esserti offerta a tutto che Dio potesse esiger da Te: con Dio ci vogliono anime generose, decise e forti. Ricorda quanto l’ubbidienza Ti raccomandò di schivare o di fare: ciò sarà il più conforme al volere del Signore sopra di Te.

Eust. perde lentamente: la febbre è poca, ma le forze Le mancano, e non può reficiarsi che poco assai: è un’anima che va unendosi al suo Dio indissolubilmente e pienamente: Ho scritto a Mr. di Lodi per avere Maria Ant. non so se otterrò. Addio.

 

Alla Sorella sposata

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